Cattedrale San Giovanni Battista
La maestosa Basilica Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista è un autentico gioiello dell’architettura romanica. Il pontefice Urbano II consacrò il suo perimetro nel lontano 1089, e gli artigiani dell’epoca completarono la sua costruzione entro il 1143, seguendo i canoni stilistici dell’epoca.
Questo luogo sacro ha avuto il privilegio di ospitare eventi di grande importanza storica. Nel 1191, Ruggero, figlio di Tancredi, fu incoronato re di Sicilia proprio qui a Brindisi, diventando il primo sovrano normanno ad essere incoronato al di fuori di Palermo. Nell’anno successivo, Ruggero si unì in matrimonio con Irene, figlia dell’imperatore di Costantinopoli, siglando un legame che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia.
Purtroppo, il terribile terremoto del 20 febbraio 1743 ha distrutto gran parte dell’originaria chiesa romanica. Tuttavia, la basilica è stata ricostruita e ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli. Nel 2007, sono state posizionate sulla facciata le statue in marmo sintetico che raffigurano i santi Leucio, Teodoro, Lorenzo da Brindisi e San Giustino de Jacobis, testimoni silenziosi di una fede vissuta intensamente nel corso dei secoli. Il campanile, che porta lo stemma dell’arcivescovo Giovan Battista Rivellini, è stato fedelmente ricostruito dopo i danni subiti durante i bombardamenti aerei della Seconda guerra mondiale, mantenendo il suo antico splendore.
L’interno della basilica, con le sue tre navate, ha subito numerose trasformazioni nel corso del tempo. Nel 1178, su iniziativa dell’arcivescovo Guglielmo, un prezioso mosaico adornava il pavimento raffigurando scene dell’Antico Testamento, figure mitologiche e simboliche, nonché episodi della Chanson de Roland, un poema epico che narrava di eroi guerrieri nella lotta contro i musulmani in Spagna, divenendo un esempio mitico per i crociati diretti verso la Terra Santa. Oggi, frammenti di questo antico mosaico sono ancora visibili lungo la navata laterale sinistra e intorno all’altare maggiore, evocando un senso di connessione con il passato e con la spiritualità di un’epoca lontana.
La zona del presbiterio, leggermente rialzata rispetto al resto della chiesa, è stata soggetta a modifiche nel corso dei secoli. L’abside centrale è stata demolita per fare spazio al coro dei canonici, un prezioso manufatto cinquecentesco intagliato in noce da abili artigiani locali.
Nel suggestivo Cappellone del Santissimo Sacramento, sono conservate le preziose reliquie di San Teodoro, patrono della città, rappresentando un simbolo di devozione e richiamando alla spiritualità che permea l’intero luogo.
