Chiesa e Chiostro di San Benedetto
La ricostruzione del maestoso complesso monumentale delle Benedettine nere di Brindisi, conosciuto un tempo come Santa Maria Veterana, è un vero e proprio viaggio nel tempo. Questo straordinario luogo può essere datato attorno al 1089-1090, grazie alla volontà del nobile locale Goffredo da Conversano e di sua moglie Sighelgaita.
La chiesa e il monastero hanno subito numerosi interventi nel corso dei secoli. Nel Settecento, il vecchio monastero fu abbandonato e se ne costruì uno nuovo, collegato alla chiesa tramite un passaggio interno. La facciata originaria fu oscurata, mentre il portale antico fu smontato e ricostruito sulla parete laterale, dove ancora oggi può essere ammirato.
I muri perimetrali del complesso sono caratterizzati da un ritmico susseguirsi di arcate cieche, che incorniciano monofore con la distintiva bicromia di pietra bianca e carparo dorato, presente anche nel campanile a base quadrata, che si erge maestoso per 20 metri.
Il portale antico, risalente all’XI secolo, è ornato con intrecci di vimini di pregevole fattura, intervallati da piccole campiture lisce o incise con motivi semplici. Sull’architrave sono raffigurate tre scene di caccia, con leoni e un drago trafitti da guerrieri medievali. In alto, lo stemma dell’Arcivescovo Antonio Sersale (1743-1750).
L’impianto della chiesa è a tre navate, coperto da volte a crociera impostate su semicolonne e colonne. Tra i preziosi capitelli corinzi, uno in particolare si distingue per le sue raffigurazioni di animali.
Nella sala di passaggio tra la chiesa e il chiostro sono conservate due opere d’arte di straordinaria bellezza. La prima è la statua lapidea e policroma della Madonna della neve, opera di un artista della scuola di Stefano da Putignano, rinomato scultore del tardo Quattrocento e dei primi anni del Cinquecento. La seconda è una statua in cartapesta del Settecento raffigurante San Benedetto da Norcia, caratterizzata dall’espressività del volto severo e solenne e dalla resa del panneggio fluente.
Il chiostro, immerso in un’atmosfera di tranquillità e serenità, è caratterizzato da una serie di eleganti quadrifore divise da colonnette poligonali con particolari capitelli a stampella. Nell’ambulacro del chiostro si possono ancora ammirare tracce di affreschi, tra cui un’inconsueta Annunciazione, in cui la Vergine è colta dalla lieta notizia portata da un piccolo angelo mentre è intenta ai suoi lavori di cucito.
Gli scavi condotti nei bracci del chiostro hanno portato alla luce sepolture risalenti all’epoca romana e medievale, aggiungendo ulteriore fascino e profondità storica a questo luogo incantevole.